Leonard Cohen, Ennio Morricone, Sex Pistols, Depeche Mode, Coldplay e U2, arrangiati per coro e quintetto d’archi: sacro e profano si mescolano in modo inusuale offrendo una prospettiva nuova sulla musica pop, che qui svela la sua capacità di veicolare un messaggio più profondo e universale.
Protagonisti di questa fusione tra generi apparentemente contrastanti: il Quintetto Architorti, guidato da Marco Robino, ed il Coro dell’Accademia Corale Stefano Tempia diretto da Luigi Cociglio.
Un concerto vibrante, che esplora il tessuto della modernità musicale tra tradizione e innovazione: l’Accademia Corale Stefano Tempia presenta “Sacred Remix”, una nuova, ambiziosa produzione che porta alla luce gli elementi di spiritualità e religione che affiorano in alcune esperienze del pop internazionale e della musica per il cinema. Una straordinaria collaborazione tra la stagione della stessa Accademia, Scena 1312 e Scenario Montagna.
Fondata nel 1875, L’Accademia Corale Stefano Tempia è la prima associazione musicale del Piemonte e L’Accademia corale più antica d’Italia. Riferimento storico per l’educazione alla musica e la divulgazione del repertorio a cappella e sinfonico corale, l’Accademia si distingue fin dalle origini per le frequenti collaborazioni con prestigiosi direttori come Giovanni Bolzoni, Giuseppe Martucci, Lorenzo Perosi, Arturo Toscanini, e la realizzazione di grandi eventi culturali tra cui la prima esecuzione in Italia del Judas Maccabeus di Haendel (1 marzo 1885) e la prima esecuzione a Torino della Nona Sinfonia di Beethoven (18 marzo 1888).
Gli Architorti vantano collaborazioni, tra gli altri, con Africa Unite e con il regista Peter Greenaway: la loro caratteristica peculiare è la esecuzione di trascrizioni e rielaborazioni di brani tratti da ogni genere musicale, dal punk alla tecno alla musica antica, da film e da tradizione.
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